Il complesso del Belvedere

Si articola in 3 sezioni strettamente legate tra loro, perché nate insieme nella seconda metà del XVIII secolo: Archeologia industriale (l’antica Fabbrica della seta); Appartamento StoricoReali Giardini. Si arricchisce infine della Casa del Tessitore, esempio di casa operaia della fine del XIX secolo.

Il percorso di visita, arricchito da dispositivi multimediali che aiutano la comprensione dell’enorme lavoro che c’è dietro ogni prodotto serico, si sviluppa su due piani e si snoda tra i nove telai a mano che producono broccati, lampassi, damaschi e la famosa “coperta leuciana”; i due enormi torcitoi e la ruota idraulica che dà loro il movimento; e poi il cosiddetto “Bagno di Maria Carolina”, una vera e propria piscina al coperto, opera del primo pittore di corte P.Hackert, e poi le sale dipinte da F.Fischetti, G.Cammarano; infine le terrazze panoramiche dei Reali Giardini.

Il complesso Monumentale di San Leucio

Il Belvedere di San Leucio sorge sull’omonima collina posta alle spalle della Reggia di Caserta, sui terreni che Carlo di Borbone acquista nel 1750 dai Caetani di Sermoneta, feudatari di Caserta. Parte delle “Reali Delizie”, San Leucio è favorito da Ferdinando IV per lo svolgimento della caccia, tra le sue attività preferite. Nel 1773 il re commissiona la costruzione di una struttura destinata a ospitarlo durante le battute di caccia, il “Vecchio Casino”, presto abbandonato dopo la morte dell’erede al trono Carlo Tito in favore di un altro edificio. Tra il 1776 e il 1778 Ferdinando IV affida all’architetto Francesco Collecini il restauro del “Casino di Belvedere”, realizzato all’inizio del Seicento dagli Acquaviva, Principi di Caserta. Il Belvedere viene ampliato e decorato entro il 1786. Nel frattempo, nel 1778 il re decide di adibire la struttura alla produzione e lavorazione della seta. Nasce la Colonia Reale di San Leucio, un polo manifatturiero dotato di abitazioni e scuole per i lavoratori.

Museo della seta

Il Museo è composto da diverse sezioni: la sezione di archeologia industriale, ossia l’antica Fabbrica della Seta, l’Appartamento Storico e i Reali Giardini. Ciò che caratterizza questo Sito è lo strettissimo rapporto storico determinato dall’edificio-contenitore e la raccolta di beni presente in esso formandone un tutt’uno.

Il percorso di visita, arricchito da dispositivi multimediali che aiutano la comprensione dell’enorme lavoro che c’è dietro ogni prodotto serico, si articola in:

Sezione di Archeologia Industriale, si sviluppa su due piani e ospita numerosi macchinari e attrezzature dell’epoca utilizzate nelle varie fasi della lavorazione della seta. In particolare evidenza sono i nove telai a mano, tutti restaurati e funzionanti, per la produzione di broccati, broccatelli, lampassi, damaschi e della famosa “coperta leuciana” (un magnifico tessuto di damasco ad una spola, di grandi dimensioni, la cui produzione si afferma nella seconda metà dell’ottocento). Tra le eccezionalità si annoverano i due grandi torcitoi cilindrici in legno, sui quali 1200 rocchetti girano all’unisono,ricostruiti negli anni novanta del secolo scorso secondo i disegni originali e mossi dalla ruota idraulica posta nel sottosuolo. Nella parte finale della sezione sono esposti vari tessuti serici di moderna fattura, per poter finalmente toccare con mano la ricchezza e la delicatezza del prodotto finito.

Appartamento Reale,  composto da una serie di stanze particolarmente affascinanti, in cui la seta è sempre protagonista. Tra tutte spiccano: il Bagno Grande, cosiddetto “Bagno di Maria Carolina”, interamente dipinto ad encausto nel 1792 dal primo pittore di corte, Philiph Hachert; la sala da pranzo, dipinta con storie della vita di Bacco da Fedele Fischetti; la stanza da letto, sul cui soffitto campeggia l’Aurora, opera di Giuseppe Cammarano; il Coretto, da cui i sovrani assistevano alle celebrazioni liturgiche nella sottostante chiesa di San Ferdinando Re, tuttora aperta al culto.

Sul fianco del Palazzo si aprono i Reali Giardini, disposti su sette terrazze. Dopo aver eseguito studi e rilievi approfonditi, si è potuta ottenere una conoscenza dei luoghi tale da poter riproporre anche la sistemazione dei giardini con le essenze e il disegno che originariamente ne componevano l’architettura.

Infine, è possibile visitare la Casa del Tessitore, un tipico esempio di abitazione dell’operaio leuciano, arredata con mobilio dei primi anni del ‘900, dove è ricostruito l’ambiente e le condizioni di vita dell’epoca.

Panorama dal Belvedere

Lasciati affascinare da una vista mozzafiato da Caserta al Vesuvio di Napoli.